La corsa per il collettore Quattro cantieri insieme | L'Arena

2022-04-22 18:13:08 By : Ms. Qiankun EP

Società Athesis S.p.A. – Corso Porta Nuova, 67 – I-37122 Verona (VR) – REA: VR-44853 – Cap. soc. i.v.: 1.768.000 Euro – P.IVA e C.F. 00213960230

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Inizia da Peschiera del Garda il viaggio tra i cantieri del collettore, il sistema di condotte che corre attorno al lago, raccoglie i reflui provenienti dalle reti fognarie dei comuni rivieraschi e li trasporta al depuratore di Peschiera: impianto, quest’ultimo, oggi a servizio di tutta la costa veronese e di buona parte di quella bresciana. I lavori sono stati avviati a dicembre e per ora riguardano la sponda veronese, essendo la parte lombarda ancora alla fase di progettazione (vedi articolo a fianco). Lungo Mincio Il cantiere aperto sul lungo Mincio Bonomi è legato alla costruzione del viadotto su cui viaggeranno i treni ad alta velocità. Da qualche mese è stata modificata la viabilità su via Valeggio (Sr249), la strada che dal casello autostradale di Peschiera porta verso Salionze. Vicino al cavalcavia della A4 sarà realizzato uno dei piloni di sostegno del ponte della ferrovia e proprio qui, sotto la strada, corre il tratto finale del collettore diretto al vicino impianto di depurazione. È una delle «interferenze» tra il tracciato Tav e i sottoservizi e la più complessa da gestire, vista la necessità di spostare a otto metri di profondità un tratto della condotta in pressione che ora si trova nella parte più superficiale del terreno. Bypass Per farlo si è prima provveduto a posare un bypass alla condotta esistente, in modo da permettere ai cantieri della Tav di avviare le lavorazioni, mentre adesso si sta procedendo per posare un nuovo tratto di condotta mediante la tecnica del microtunneling: si costruisce una piccola galleria a otto metri di profondità dentro cui inserire il nuovo tubo, evitando in questo modo uno scavo invasivo che richiederebbe la chiusura della strada. Durante la prima fase per la posa del bypass alla condotta superficiale, tra il 16 e il 18 febbraio scorsi, è stato necessario interrompere il flusso fognario di tutto il lago e per gestire il conseguente invaso delle condotte sono stati attivati alcuni scolmatori di piena. Tutela «Abbiamo cercato di ricorrere il meno possibile agli sfioratori e comunque nei punti dotati di pretrattamento del refluo prima dello scarico a lago», spiega Carlo Alberto Voi, direttore di Azienda gardesana servizi (Ags) che ci accompagna in questo tour tra i cantieri assieme al presidente Angelo Cresco. «Questi lavori sono legati alla Tav, non erano previsti nei nostri progetti perché le condizioni del tubo in ghisa erano ancora ottimali», fa notare inoltre il direttore Voi. L’intervento è finanziato con le risorse per l’alta velocità Brescia - Verona, così come tutte le altre interferenze incontrate lungo il tracciato ferroviario (6 milioni di euro il costo solo di quelle con la rete fognaria ed idrica risolte da Ags tra Peschiera e Castelnuovo). Pacengo Il porto di Pacengo segna il punto intermedio dei circa quattro chilometri lungo la costa del lago - tra località Villa Bagatta a Lazise e località Ronchi di Castelnuovo del Garda - interessati dal primo stralcio dei lavori per la riqualificazione del collettore. Qui, come in buona parte del basso lago da Garda a Peschiera, vengono posate due tubazioni: una è in vetroresina, del diametro di 1,2 metri, sostituisce il collettore esistente in calcestruzzo ed è a servizio del sistema fognario a gravità dei paesi del medio e basso lago veronese. L’altra tubazione, in ghisa sferoidale con diametro di 60 centimetri, serve a trasportare in pressione i reflui provenienti dall’alto lago. Doppio binario Essendo a «doppio binario», la lunghezza complessiva delle tubazioni in questo primo tratto sarà di circa otto chilometri. «Sono in fase di completamento i ripristini provvisori per rendere fruibile quanto prima alla collettività le aree interessate dai lavori di posa delle nuove condotte, mentre dopo la stagione estiva realizzeremo la finitura definitiva», fa sapere l’ingegner Luca Mignolli, responsabile dell’Area ingegneria di Ags e direttore dei lavori di questo stralcio appaltato all’impresa edile stradale Artifoni Spa di Bergamo per un importo di circa 10 milioni di euro. Ha un suo fascino vedere le condotte alla luce del sole: è questo il collettore che dagli anni ’70 ha permesso di evitare pesanti scarichi fognari nel lago. Tempo e usura dei materiali rendono oggi necessario riqualificare l’intero sistema, a servizio non solo delle popolazioni gardesane ma anche dei milioni di turisti che ogni anno si aggiungono ai residenti. Cantieri Questo primo stralcio di quattro chilometri sarà concluso nella primavera del 2023, tenendo conto della pausa dovuta alla stagione turistica. Si sta lavorando anche al lido Ronchi (Castelnuovo), in località Bosca e in località Villa Bagatta (Lazise): quattro cantieri simultanei con altrettante squadre di lavoro, ognuna formata da una decina di operai. «Nel cantiere di Villa Bagatta», spiega ancora l’ingegner Mignolli, «è già stata effettuata la posa della tubazione in ghisa e sono in fase iniziale le attività per il rivestimento interno del tratto di condotta esistente in calcestruzzo, ritenuta staticamente idonea, mediante la tecnologia di relining, cioè un rivestimento, eseguito con speciali attrezzature meccaniche, di materiale plastico aderente alla superficie per garantire la perfetta tenuta idraulica della tubazione».•.

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